‘Revenge porn’: via alle segnalazioni on line sul sito web del ‘Garante per la privacy’

Fondamentale, però, prevenire e difendersi da questo tipo di fenomeni attraverso una corretta protezione e gestione dei propri dati personali

‘Revenge porn’: via alle segnalazioni on line sul sito web del ‘Garante per la privacy’

Lotta a tutto campo contro il fenomeno del ‘revenge porn’. Esemplare l’attivazione (comunicazione del 28 agosto 2025), da parte del ‘Garante per la privacy’, di una procedura per effettuare on line segnalazioni ad hoc.
Come noto, il ‘revenge porn’ consiste nell’invio, nella consegna, nella cessione, nella pubblicazione o nella diffusione, da parte di chi li ha realizzati o sottratti, e senza il consenso della persona cui si riferiscono, di immagini o video a contenuto sessualmente esplicito destinati a rimanere privati. Tale diffusione avviene di solito a scopo vendicativo (ad esempio, per punire l’ex partner che ha deciso di porre fine ad un rapporto amoroso), per denigrare pubblicamente, ricattare, bullizzare o molestare qualcheduno. E si tratta perciò di una pratica che può avere effetti drammatici a livello psicologico, sociale e anche materiale sulla vita delle persone che ne sono vittime.
Molto importante, quindi, prevenire e difendersi da questo tipo di fenomeni attraverso una corretta protezione e gestione dei nostri dati personali, sottolinea il ‘Garante’.
Ecco alcune indicazioni ad hoc. La prima e più importante forma di difesa sono sempre la consapevolezza e la prudenza. Spesso accade che i dati personali vengano immessi dagli stessi interessati nel circuito di messaggistica e social network, sfuggendo così ogni controllo e rendendone impossibile la cancellazione una volta diffusi. Per proteggere i dati personali eventualmente presenti nei dispositivi (smartphone, pc o tablet), conviene utilizzare sempre adeguate misure di sicurezza: ad esempio, password che proteggono i dispositivi e le cartelle in cui sono conservati i file, sistemi di crittografia per rendere illeggibili i file agli altri, sistemi anti-virus e anti-intrusione per i dispositivi.
Se poi si ricevono foto o immagini a contenuto sessualmente esplicito che riguardano altre persone, è fondamentale evitare di essere complice di comportamenti illeciti nei confronti di quelle stesse persone. Fondamentale, perciò, non diffondere quelle immagini, cancellarle prontamente e fare una segnalazione alla Polizia Postale.
Purtroppo, è possibile che fenomeni pericolosi che riguardano la diffusione di immagini esplicitamente sessuali coinvolgano anche i minori, come vittime o come destinatari di contenuti. Perciò, i genitori debbono evitare di far utilizzare dispositivi digitali ai figli piccoli se sono da soli, monitorare il loro comportamento online e spiegare con chiarezza perché è bene evitare di interagire con sconosciuti e diffondere informazioni personali, soprattutto foto e filmati, tramite messaggi e social network.
Ciò detto, qualora si abbia un fondato timore che immagini a contenuto sessualmente esplicito possano essere diffuse senza il proprio consenso, è possibile presentare una segnalazione al ‘Garante per la privacy’. Per farlo è possibile utilizzare l’apposito ‘form’ reso disponibile nel sito istituzionale del 'Garante', indicando le piattaforme di condivisione di contenuti (social network, messaggistica, ecc.) attraverso le quali si teme la diffusione, nonché le ragioni che fondano il timore che la condotta pregiudizievole possa essere posta in essere. Dovranno poi essere trasmesse al ‘Garante’ – tramite un link che sarà comunicato dopo la presentazione della segnalazione – le immagini o i contenuti sessualmente espliciti dalla cui divulgazione ci si intenda tutelare.
Il ‘Garante’, in presenza dei presupposti indicati dalle norme di riferimento, adotterà un provvedimento, che sarà notificato alle piattaforme coinvolte nel tentativo di contrastare la temuta diffusione.
Questo strumento può essere utilizzato non solo dagli adulti, ma anche dai minori.
Alla tutela che accorda il ‘Garante’, poi, può sempre aggiungersi quella prestata dalla Polizia Postale, alla quale è possibile rivolgersi per denunciare situazioni in cui siano ravvisabili gli estremi di una condotta penalmente rilevante (come nel caso in cui si subiscano minacce o richieste estorsive).
Comunque, l’intervento del ‘Garante’ non è in grado di assicurare, in termini assoluti, che l’evento temuto non si verificherà: la persona malintenzionata, ad esempio, potrebbe detenere immagini anche solo parzialmente diverse da quelle comunicate alla piattaforma vanificando così la misura adottata.

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